Pubblichiamo la lettera aperta ad elettrici ed elettori indecisi che abbiamo ricevuto da Gerolamo Fazzini, giornalista residente a Lecco, 57 anni, sposato con due figli giovani.
“Non appartengo a nessun partito – spiega all’inizio delle lettera – ma la politica mi interessa. Impossibilitato, per ragioni professionali, ad accettare una candidatura in Consiglio comunale (sono giornalista e docente), voglio comunque dare il mio appoggio esplicito alla lista “Fattore Lecco” e al candidato sindaco Mauro Gattinoni.
Perciò ho scritto questa lettera e la sto condividendo con molte persone.
Tante e tanti hanno deciso di firmarla, “mettendoci la faccia”.
Di seguito il testo della lettera e l’elenco dei primi 100 firmatari.
Su suggerimento di Fazzini qui è possibile lasciare il proprio commento e, se lo si desidera, aggiungere la propria firma:
Cambiare sì, ma come?
“Il 20-21 settembre prossimi saremo chiamati ad un appuntamento importante: eleggere il nuovo Sindaco e il consiglio comunale di Lecco. Questa che stai leggendo è una lettera-invito di un gruppo di persone che non fanno politica di mestiere né hanno tessere di partito in tasca e tuttavia, per la passione che nutrono verso la nostra città e il bene comune, vogliono prendersi a cuore il futuro di Lecco, di chi l’abita e l’abiterà.
Lecco è (già) una bella città
Chi di noi non conosce persone di altre città che ci invidiano per il fatto di abitare a Lecco e per il suo bellissimo panorama? Ma Lecco è nota anche per la laboriosità e la genialità delle sue imprese, per la ricchezza del suo tessuto associativo, per la vivacità delle sue realtà sportive e molto altro. A Lecco non mancano i problemi (uno su tutti, il traffico); tuttavia, non si può negare che vi si viva complessivamente bene. La classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nei capoluoghi di provincia colloca nel 2019 la nostra città al 30mo posto; il quotidiano Italia Oggi (che stila un’analoga classifica in collaborazione con La Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni), nel 2019 ha messo Lecco al 18mo posto.
Se facciamo la media degli ultimi 4 anni – quelli in cui l’Amministrazione uscente ha raccolto quanto seminato nel primo mandato-Brivio – vedremo che Lecco si posiziona al posto n.27 della classifica del Sole, mentre negli ultimi 5 anni della precedente gestione, ossia nel periodo 2006-2010 (quando l’amministrazione era di centro-destra, a trazione leghista), Lecco si trovava al n. 46. Sono circa 20 punti in meno: un dato non irrilevante, fornito da un osservatorio super partes.
Dal 2015 al 2019 i turisti in città sono aumentati del 39% e l’anno scorso la percentuale di stranieri sul totale è stata del 67%: significa che Lecco piace sempre di più. E non solo ai lecchesi.
Conti in ordine
Nel 2010, primo anno dell’amministrazione Brivio, il Comune di Lecco aveva un pesante debito (vari milioni di euro), ereditato dalla precedente Giunta leghista, la cui esperienza – va ricordato – si era conclusa bruscamente col commissariamento. A fine 2019 il bilancio comunale è passato in attivo, il che è servito ad affrontare l’emergenza-Covid con un’articolata serie di interventi, specie in favore dei meno abbienti. Un altro dato: le spese pro-capite per investimenti ammontano a 267 euro, ossia il 37% in più rispetto al 2016, il che significa che, negli ultimi anni, il Comune di Lecco ha scelto di guardare avanti.
Vero è che la realizzazione di diverse opere pubbliche importanti, in questi anni, ha viaggiato a singhiozzo e che permangono criticità. Al di là di ritardi o errori, però, onestà vuole che si dica che il Sindaco e la giunta uscenti si sono trovati ad affrontare situazioni complesse sotto il profilo burocratico e che, per 8 degli ultimi 10 anni di gestione, il Comune di Lecco ha dovuto sottostare al Patto di stabilità e, di conseguenza, a vincoli economici molto rigidi.
Nonostante questo, alcuni risultati raggiunti dall’Amministrazione uscente devono essere ricordati. I lavori per la sistemazione del Tribunale e la riqualificazione di Piazza Affari, la pista ciclabile verso Abbadia, il recupero e la valorizzazione del Palazzo delle paure, l’Ostello della gioventù con 100 posti-letto, gli interventi sul Centro sportivo Bione, il recupero dell’edificio neogotico (ex mensa Badoni) di corso Matteotti: tutti segni di un’attenzione al miglioramento della città, anche in chiave turistica. A ciò si aggiunga la creazione di oltre 1.000 nuovi posti per parcheggi, la manutenzione delle scuole e la sistemazione di tanti piccoli, ma significativi, angoli di Lecco, in centro e nei rioni periferici. Non meno importante ci sembra l’acquisizione dei nuovi uffici comunali in via Marco d’Oggiono, per dare una sede più consona ai 300 dipendenti e permettere loro di lavorare in condizioni più adeguate, premessa per garantire ai cittadini servizi più rapidi ed efficienti. Quanto alla qualità dei servizi (sociali, culturali, sportivi…), seppur migliorabile, negli ultimi anni Lecco ha continuato ad attestarsi su un buon livello. Un dato, fra i tanti: solo negli ultimi 5 anni, in un’ottica di autentica sussidiarietà, il Comune di Lecco ha investito 1,4 milioni di euro l’anno a sostegno delle 15 scuole dell’infanzia della città, la maggior parte delle quali paritarie.
* i dati citati sono ripresi da “Lecco! Bilancio sociale di mandato del Comune di Lecco”
Sfide aperte
Il futuro che ci attende è un tempo ricco di nuove sfide. Richiede forze fresche, un supplemento di energia, un intreccio fra competenze consolidate e sguardo in avanti.
La scommessa sulla vocazione turistica di Lecco, la valorizzazione ulteriore del suo patrimonio culturale, sociale e ambientale, il rilancio dell’economia in un’ottica di medio-lungo periodo, il sostegno alle fasce più deboli, segnate dalla crisi legata al Covid, sono altrettanti nodi che quanti governeranno la città si troveranno ad affrontare.
Tra i programmi proposti dalle forze politiche, consideriamo quello di Fattore Lecco il più ambizioso, convincente e lungimirante: punta a una Lecco che diventi ancor più bella e grande, a realizzare una città che cresce ed attrae, ma al tempo stesso sia sostenibile e solidale, capace di tenere il passo degli ultimi. Una Lecco attenta alle famiglie, alle agenzie educative, al mondo del lavoro e della cultura, al tessuto associativo.
Fattore Lecco immagina per la città uno sviluppo che avrà come perno 3 piattaforme, spazi ad uso pubblico, ampi e versatili, predisposti con infrastrutture e raggiungibili da tante persone: il lungolago (completo di porto turistico, lido cittadino e spazi dedicati al divertimento per i giovani), l’area della Piccola, finalmente restituita alla città dopo 34 anni e destinata a diventare uno spazio cruciale per il futuro e, infine, i Piani d’Erna.
Candidati sindaci e compagni di viaggio
Programmi a parte, le scelte – lo sappiamo bene – le fanno le persone. Anche sotto questo profilo Mauro Gattinoni, il candidato sindaco che appoggiamo e invitiamo a votare e far votare, ci offre più garanzie dei suoi avversari, al di là del fatto che, presi singolarmente, i vari candidati sindaci presentino tutti elementi apprezzabili. Lecco ha bisogno di un sindaco coraggioso e dinamico, con un’approfondita conoscenza del territorio sia sul versante economico che sociale e culturale, di una persona con una visione di lungo periodo, capace di guardare alla nostra città in un contesto più ampio, italiano ed europeo. Mauro, che dalla sua ha anche un solido percorso cattolico, possiede tutte queste caratteristiche, che si riflettono anche nella lista che lo sostiene, “Fattore Lecco”: un gruppo di persone entusiaste, amanti della concretezza e disposte a mettersi a servizio della città con passione.
Una considerazione finale. Al di là delle biografie personali, le persone in politica si muovono con addosso “etichette” ben precise. Ora, se stiamo ai risultati delle ultime elezioni (Europee 2019), scopriremo che nella coalizione di Centro-sinistra la componente più radicale, ossia la cosiddetta “sinistra estrema”, pesa per circa l’8%. Al contrario, sul versante del Centro-destra, i moderati (Forza Italia) che appoggiano Ciresa non arrivano al 20%, mentre i partiti della destra “dura e pura” (Lega di Salvini e Fratelli d’Italia) superano l’80%. Una seria riflessione sui “compagni di viaggio” dei vari candidati sindaci, interpella tutti. Ma si impone, in primo luogo, per i cattolici, chiamati a incarnare nel vissuto delle scelte i valori ai quali continuamente ci richiama anche papa Francesco. Un motivo ulteriore che ci spinge a preferire Gattinoni come sindaco di Lecco”.